domenica 14 luglio 2013

Dignano : la storia



Dignano, abitato cittadino dell' Istria sud-occidentale a 11,7 km da Pola, posto a 135 m di altitudine, è una terra di antiche tradizioni sorta sulla scia dei castellieri preistorici presenti sull' ampio territorio da tempi remotissimi.
Dignano è una città cresciuta e conservatasi a lungo con le sue caratteristiche peculiari di abitato urbano-rurale dio tipo medioevale, giunto al nostro tempo con l' impronta dell' uomo che ci è vissuto. Il suo ampio territorio disseminato di casite (caratterici ripari nei campi), nella geometria delle masiere (muri a secco delimitanti le proprietà), è testimone di un millenario passato agricolo degli abitanti, dediti soprattutto alla coltura dell' olivo e della vite come base del proprio benessere personale.
Sorta leggendariamente dall' unione di sette ville facenti parte dell' agro colonico di Pola, Dignano e' nota ancora in apoca romana come Vicus Attinianum e viene citata dalle fonti storiche già nel 932 al tempo del doge Pietro Candiano, al quale le città istriane donavano anfore di buon vino (in cambio di protezione). La città ha conservato all' interno del centro storico il suo aspetto medioevale con cmpielli e strette calli irregolari incuneate tra le case, con selciati e facciate di pietra lavorata, con le antiche contrade che mostrano ancora forte la presenza degli stili gotico-veneziano, rinascimentale e barocco e con le numerose chiese spiritualmente ricche di memoria e di opere. Tra queste, in Cittavecchia, la chiesa di San Giacomo delle Trisiere, già elevata a parrocchia nel 1212, testimone di importanti eventi storici tra cui la firma della pace con Pola nel 1331 e la compilazione del rinnovato Statuto municipale del 1492.
Tutto respira ancora di passato nelle contrade di Dignano: dal gotico palazzo dei conti Bettica ai numerosi stemmi e ai mascheroni presenti sulle facciate degli edifici, dagli ornati dei ferri battuti alle cisterne, alle porte di legno intagliato dei palazzi importanti all' elegante chiesa del Carmine (1630).
La grande piazza del Popolo, al centro della città, delimita il sito memoriale di un antico castello turrito eretto probabilmente nel IV o V secolo e demolito nel 1808. Circondano la piazza palazzi importanti come il Municipio neogotico, casa Benussi, casa Bembo e palazzo Bradamante, con la facciata abbellita dall' alzato dell'orologio pubblico e dall' elegante trifora.
Altra piazza importante e frequentatissima quella del Duomo di San Biagio, la parrocchiale sorta sull' area di una precedente chiesa preromanica demolita nel 1781. Il Duomo monumentale consacrato nel 1800, conserva numerose opere di valore artistico e culturale, come la custodia in bassorilievo del 1451, sculture lignee e dipinti che vanno dal XIV al XVIII secolo, opere di grandi artisti come Paolo Veneziano, Jacopo Contarini, Jacobello del Fiore, Lazzaro Bastiani, Gaetano Grezler, Avenerio Trevisan, Antonio Dalla Zonca e altri.
Grandi particolarità della collezione di arte sacra sono le numerose reliquie e i Corpi Santi incorrotti, i reliquiari di Murano, gli arredi sacri e i preziosi libri antichi.
Importanti, per gli affreschi che contengono, anche le chiese circostanti di Santa Margherita (XII sec.) della Madonna Traversa (XIII sec), di San Quirino (VI sec) e di Santa Fosca (IX sec) meta attuale di pellegrinaggio.
Dignano che conta 3678 abitanti, ha tuttora una forte presenza di popolazione autoctona dalle radici millenarie - i bumbari – popolazione che tramanda il suo dialetto istroromanzo e l' istroveneto nonchè, attraverso un ricco folclore locale, i preziosi policromi costumi, le acconciature ornate, le secolari tradizioni di canti e di danze, di festeggiamenti.
Dignano è quindi l' esempio di un centro comunale di impronta turistico-culturale bilingue e di popolazione eterogenea; comprende gli abitati di Gallesano, Peroi, Barbariga e Gaiano con un totale di 6.144 abitanti, dediti prevalentemente all' industria, all' agricoltura, al turismo e al commercio. Rinomata per ottimi vini e pregiato olio di oliva di tradizione secolare, Dignano è situata sull' incrocio delle magistrali Trieste – Pola e Fiume/Pisino – Pola; è crocevia delle viabili regionali per Fasana, Gallesano e Barbana; oltrechè dalla linea ferroviaria Divaccia – Pola.
Lo sviluppo urbanistico della città si estende a raggiera nella periferia, senza deturpare la siluette dell' agglomerato di case sovrastate dal Campanile, il più alto dell' Istria.

Duomo di San Biagio

Basilica a tre navate in stile neobarocco la cui costruzione e' iniziata nel 1761 e finita nel 1800 quando e' stata consacrata. E' la chiesa piu' grande dell'Istria lunga 56,20 m larga 31,60 e alla cupola raggiunge i 25 m di altezza. Imponente il campanile di 60 m pure il piu' alto in Istria innalzato nel 1815. Sulla facciata si ergono 5 statue: la piu' alta di San Biagio tra gli altri due protettori di Dignano San Lorenzo e San Quirino con ancora lateralmente San Pietro e San Paolo. L'interno e' diviso con arcate a ad arco su imponenti pilastri, riccamente arredato con 9 altari in marmi policromi e figure di santi di grande valore artistico. La collezione di arte sacra, di inestimabile valore, dispone di 730 opere e pezzi dal V fino al XIX secolo. L' attrazione maggiore e' rappresentata dalla collezione di corpi santi (S. Leone Bembo, S. Nicolosa Bursa e S. Giovanni Olini) delle parti di corpi (S. Sebastiano e S. Barbara) e di 350 reliquie di 250 santi.


Chiesa di S.ta Fosca




Situata su un'antica via romana presso l'insediamento di Valmadorso e' l'unica basilica medievale rimasta in piedi delle sette basiliche paleocristiane del territorio. I Templari vi sostavano nei loro viaggi in Terra Santa ed e' rimasta tuttora meta di pellegrinaggi dato che dal santuario si irradia un misticismo e un'energia travolgenti. L'edificio si compone di due spazi: la chiesa vera e propria datata nel VI – VII secolo, a tre navate suddivise da pilastri con capitelli di pregiata fattura; e l'antistante loggia aggiunta nel XVI secolo per accogliere la moltitudine di pellegrini che venivano da ogni parte. Il tempio offre affreschi del XII sec. Tra i piu' antichi in Istria. Ogni anno la domenica dopo il 13 febbraio (sfesta di S.Fosca), per un'antica tradizione tramandata, la gente di Dignano vi compie, per devozione, un pellegrinaggio. Dopo la messa le famiglie sparse sull'ampio sagrato consumano il pranzo che con canti e allegria si protrae fino al crepuscolo.


Palazzo Bettica - Museo di Dignano

Complesso della famiglia dei conti Bettica ( XIII sec.) e' caratterizzato da due epoche stilistiche architettoniche: il gotico veneziano dell' edificio centrale e il rinascimentale nella parte laterale e del cortile con cisterna (datata 1520) con fregi e stemma. Attualmente e' sede del museo cittadino e raccoglie al pianterreno resti delle basiliche paleocristiane del circondario, al primo piano la pinacoteca e al secondo e' tuttora in allestimento la parte etnografica di Dignano.


Il centro storico

Riporta le caratteristiche comuni alla maggioranza dei centri medievali per lo piu costruiti su alture, che pur non essendo qua, particolarmente accentuate si erge comunque ad un'altezza di 135 metri sul livello del mare. Questa posizione molto ventilata ha permesso alla popolazione di non essere totalmente spazzata via dalle pestilenze dell'epoca, e dunque la gente ha potuto svilupprae ed erigere un abitato dalle caratteristiche prettamente urbane per l'epoca. Le viuzze del centro storico sono caratterizzate da volti, campielli, piazzette, ballatoi, passaggi, sottoporteghi ecc. che creano un intricato complesso architettonico molto suggestivo che nei tempi passati circondavano l'antico castello situato nell'odierna piazza centrale e demolito nel 1808.



Casite e masiere

Tutto il circondario di Dignano e' caratterizzato da un architettura rurale particolare fatta con pietra a secco e cioe' dalle «masiere» ossia i muretti che delimitano i campi e possedimenti e dalle caratteristiche «casite» ovvero le piccole costruzioni sparse per i campi che fungevano da riparo ai contadini. Molto pittoresco e' il risultato finale che fa risaltare il bianco della pietra istriana sul rosso della terra e sul verde delle colture. Le masiere ricalcano in parte le vecchie centurie del periodo romano e viste dall'alto del campanile, danno l'impressione di merletti e centrini ricamati da mani invisibili. Di casite rimaste c'e ne restano circa 2-3 mila delle 5-6 mila in origine, e attualmente il comune ogni anno arganizza dei laboratori per il loro recupero e salvaguardia.

DIGNANO – CENTRO DELL' EXTRAVERGINE

«...cinta di vite e olivo
ride col verde clivo
guarda l' Adriaco mar...» ( 1 )

Dignano come principale centro agricolo dell'agro polese e' dai tempi piu remoti conosciuto, e cosa piu' importante riconosciuto come la punta di diamante dell'olio extravergine di oliva in Istria. La coltivazione dell'olivo inizia prima del periodo romano e probabilmente e' stata introdotta dai greci che navigarono in questi lidi (come racconta la leggenda di Giasone e degli Argonauti).
Di quel periodo purtroppo non abbiamo prove certe e concrete, come invece risulta dai molteplici reperti archeologici del periodo romano giunti fino a noi e dai quali si evince la grande produzione e la cura dedicate a questo particolare prodotto. Lo si deduce anche dalla concentrazione di ville romane con annesse presse, vasche di decantazione, cisterne per l'acqua calda e fredda, grosse macine di pietra, recipienti di pietra per immagazzinare l'olio, eppoi ancora di siti, in quel di Fasana, di fabbriche di anfore con tanto di stemmi e sigilli a comprovarne l'origine.
Tutti questi ritrovamenti sul territorio dignanese, distribuiti soprattutto sulla costa da Puntisella a Barbariga, dimostrano che questa era sicuramente la zona dell' eccellenza in Istria per la coltivazione e la produzione di olio d'oliva . E' da pensare che tutte le varie citazioni di quel tempo, sulla bonta' dell'olio istriano, si riferissero appunto a quello di questa zona in particolare, almeno noi ne abbiamo tutto l'interesse a supportarle e comodamente farcene vanto. Della qualita' di questo olio abbiamo tracce scritte pervenute fino a noi come per esempio quelle del poeta Marco Valerio Marziale che lo innalza, nel libro XII epigrafo 64, sopra tutti gli olii dell'Italia: «Uncto Corduba laetior Venafro / Histria nec minus absoluta testa» (2) / Cordoba che sei piu' fertile dell'oleosa Venafro, non inferiore dell'assoluto primato dell'olio in anfora dell' Istria /.

Plinio il Vecchio scrive che l'olio dell'Istria e' il terzo migliore olio di tutto l' Impero (3) ed e' particolarmente usato a tavola da imperatori e senatori; Galeno, nel libro X cap.16 Methodi medendi (4), loda l'olio istriano, probabilmente non solo per uso alimentare essendo lui, con Ippocrate, uno dei piu' grandi medici ed erboristi dell' antichita'. Apicio nel suo «De re coquinaria» parla addirittura di ricette per adulterare l'olio e da quello scadente spagnolo trasformarlo in pregiato olio istriano con aggiunta di erbe e radici tritate (5).

  1. Del Ton Giuseppe, A Dignano – inno alla citta' natale
  2. Tommasini Filippo, Commentari storico-geografici della Provincia dell'Istria, Circolo di cultura istro-veneta «Istria», Trieste 2005
  3. Plinio Lib.XV cap.2 Principatuim in hoc quoque bono obtinuit Italia toto orbe, maxime agro venafro eiusq. parte quae licinianum fundit oleum, e nell'istesso luogo Baeticum, et histrum inter se pari certare laude affirmat. Pro Baetico. (Tommasini, op.cit pag 105)
  4. Tommasini, op.cit. pag. 105
  5. Mueller Tom, Slippery business -the trade in adultered olive oil, The New Yorker,
New York 2007. L' americano Tom Mueller indagando sulle frodi e contraffazioni dell' olio extravergine esportato in America cita Apicio, che fu un raccoglitore di ricette e di metodi per la preparazione dei cibi nonche' della loro conservazione. Gia' nell'antica Roma dunque, si adulterava l'olio, ma fatto per noi importante e' che lo vendessero per olio istriano a prova della sua qualita' e bonta'.
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Piu tardi Cassiodoro nel 537 d.c. scrive di splendide ville romane (foto 1) che giacevano come perle lungo la costa: « fortuna ai mediocri, delizia ai ricchi, ornamento dell'impero, dell'Italia, ove imperatori e patrizi romani si rtiravano a godere vita degli Dei» e indica piu avanti la zona di Barbariga come centro piu grande di produzione olearia di ottima qualita' di tutta l'Istria. (6)
In seguito ad un periodo alquanto buio del Medio Evo sotto il dominio del Patriarca di Aquileia, nel 1330 Dignano si erge a comune indipendente e, dopo che Pola si diede a Venezia, anch'esso si sottrae ai patriarchi per sottomettersi alla Serenissima. Da quel momento inizia un rapido sviluppo del territorio come riportano le relazioni al Senato e cosi' «nel 1388 la terra di Dignano, cresciuta di popolo e di agiatezza ... si costituisce in Comunita' indipendente con propri Statuti, Consiglio e Podesta'» , poi nell' ultimo Statuto del 1492 nel capitolo XXXXVI sono elencati tutti i dazi da pagare in olio , nel 1583 e' «Castello florido e popolatissimo di tutta l'Istria» ( Realazioni Senato, Marin Malipiero) e un secolo piu tardi (1669) il doge Agostin Barbarigo scriveva: « Dignan ... e' soli 7 miglia lontano da Puola e' luogo bellissimo posto in un piano il piu' fertile di tutta la Provintia e ripieno di habitanti, con gente civile, et ha qualche somiglianza con le terre della Lombardia; produce il territorio gran quantita' di vini, di biave, d'ogli e altri frutti che servono al sostenimento dei Popoli». (7)
Dagli scritti del vescovo di Cittanova Filippo Tommasini nei suoi «Commentari storico-geografici della provincia dell'Istria» leggiamo:» ...che dell'olio si cava un grandissimo denaro di ciascun luogo d'Istria e non era mercanzia piu' stimata che questa in tutta la provincia...» e poi ancora nelle «Memorie sacre e profane dell'Istria» di Prospero Petronio del 1681 ( foto 2)si riprendono i cenni sull'olio di olivo la cui produzione e' estesa a tutta l'Istria e addirittura vi si spiegano le varie tecniche di estrazione usate.
Questo lungo preambolo non vuole ripetere argomenti trattati in questo libro da autori molto piu' autorevoli e tanto meno ha qualche pretesa storiografica, serve solo allo scopo di inquadrare e introdurre l'argomento del titolo e cioe' di creare un supporto e una base per dare a Dignano una dimensione e un' immagine incentrata sulla coltivazione dell'olivo e dunque ad un possibile uso turistico di questo prodotto unico nel suo genere.
Da non dimenticare che l'olio di oliva e' l'unico che si estrae dalla polpa di un frutto e non dal seme ed e' l'unico che si estrae con semplice pressatura senza additivi o procedure di raffinazione di vario genere. Gia' questo la dice lunga e cioe' che si tratta di un prodotto naturale di prim'ordine, di un alimento dal grande valore calorico ma dalle caratteristiche nutritive e mediche uniche e che lo vedono adatto e consigliabile per qualsiasi eta'. Non per niente dunque, esso rappresenta uno dei costituenti piu' importanti della dieta mediterranea ed e' considerato uno dei principali fattori protettivi della salute per il suo contenuto di acido grasso monoisnaturo (acido oleico) che abbassa il livello di colesterolo, di polifenoli e tocofenoli che svolgono un'azione antiossidante e antidegenerativa dei tessuti ( 8 ). La cucina istriana, i cui ingredienti sono la base della dieta mediterranea, e' da considerare senza ombra di dubbio una delle piu' sane ed apprezzate.

6. Gioseffi L. – Gragnato M., Anfiteatri, Cortella Poligrafica, Verona 2006
7. Radossi G., Introduzione allo Statuto di Dignano, Collana «Atti» Volume I, Centro
di ricerche storiche – Rovigno 1970
8. Žužić I. – Giusti A.M. – Cannella C., Tekuće zeleno zlato Istre, Tar/Torre 2003


Dignano e il suo territorio si sono da sempre imposti oltre che per la qualita' del suo olio, tanto che bastava dire si trattasse di «oio de Dignan» che non occorrevano altre garanzie ma era di per se' un marchio di qualita', anche per essere all'avanguardia nella tecnologia di estrazione e commercializzazione: ai primi anni del 1800 la famiglia Marchesi costrui' il primo oleificio a vapore, nel 1848 lo rimpiazzo' con un'altro piu' moderno e a fine secolo quando costruirono la prima cabina di trasformazione elettrica si comincio' ad usare la corrente elettrica nell'oleificio (foto 3). A quel tempo l' oleificio faceva anche servizio a domicilio e ti portava l'olio a casa come si vede nella fotografia dei primi del novecento che mostra i «torcieri» (portatori di olio) «Menigo Muscolin» (Domenico Vellico) e «Stroupa» (Gropuzzo) col «baio» (barile) in spalla (foto 4).

In seguito pero' al tragico esodo, dopo la II Guerra mondiale, la maggior parte degli oliveti e' stata abbandonata e la produzione di olio e' praticamente crollata. Dagli anni 80 c'e' stata una prima consistente ripresa per merito dell' azienda «Agroprodukt» che ha piantato a olivi cca 50 ha e poi, a partire dal 1995 con la prima rassegna dell' olio di oliva, organizzata dalla Comunita' turistica di Dignano, e' iniziata una inarrestabile corsa al migliore olio extravergine di oliva. Dopo un periodo iniziale quando si dovevano pregare i vari produttori per poter avere dei campioni da analizzare con, nota bene, tutto spesato dalla Comunita' turistica, si e' scatenata una vera e propria competizone , prima tra i dignanesi e poi allargandosi a tutto il circondario fino a coinvolgere tutta la nostra Regione.

Di anno in anno siamo stati testimoni di una crescita della qualita' del nostro olio che probabilmente nessuno si sarebbe aspettato, raggiungendo traguardi di assoluta eccellenza con gradi di acidita' media da 0,10 a 0,25 %. E' un fatto questo che riempie di orgoglio specialmente noi dell' ente turistico che abbiamo avuto l'intuizione giusta per ridare a Dignano il primato dell'extravergine migliore sia in Istria e in Croazia che a livello internazionale come attestano i molti titoli vinti nelle varie manifestazioni olearie: Dignano, Parenzo, Crasizza, Cherso, Punat, Spalato, Cordoba (Spagna), Bari, Roma e Verona.

Il fatto di avere uno dei migliori extravergini ci pone in una posizione di grande visibilita' e notorieta' e per Dignano si tratta di un momento di gloria da monetizzare in tutti i sensi e in primis nel settore turistico. Come attivita' promozionali siamo stati i primi ad organizzare visite guidate nell' oliveto con dimostrazione della raccolta delle olive, con inclusa una merenda tipica tra gli olivi seguita da degustazioni sempre guidate da esperti come l'ingegnere agronomo Edi Družetić. Purtroppo a Dignano non disponiamo ancora di strutture ricettive e alberghiere con capacita' di un certo livello e dunque i flussi turistici dei gruppi sono indirizzati in altre localita' turistiche piu comode e vicine agli impianti da visitare.

Molto importante sarebbe avere un panel tutto nostro sempre attivo e aggiornato, non solo per il controllo continuo dell'olio che deve rimanere ai massimi vertici e senza possibilita' di contraffazione alcuna, ma anche per attirare produttori da altre zone e creare qui il polo dell'olio piu' importante dell'Alto Adriatico. Collegata a quanto sopra si impone pure la ricerca scientifica sulle peculiarita' e sulla genetica dei vari cultivar e di conseguenza la creazione di un centro o istituto specifico specializzato anche in produzione di piantine esclusivamente delle nostre specie: busa maschio e femmina, carbonassa, rovignesa o rossignola , murasola, sisolera e bianchera.

Oltre ad assicurare nuovi posti di lavoro per i nostri laureandi, disponendo di strutture del genere si potrebbero facilmente organizzare simposi e congressi, scambi di studenti e stage per studiosi, visite di gruppo di scuole agrarie, produttori e cooperative.

Uno dei settori che puo' e deve crescere e' soprattutto l'apertura sia di nuovi oleifici, in seguito all' aumento degli oliveti, che di nuove sale di degustazione dove assaggiare le nostre varieta' di olio, da includere nelle strade dell'olio della regione istriana.

Il fatto di avere una concentrazione di produzione di olio e di servizi affini, non puo' che aumentare l'importanza di Dignano ma gli impone pure di premunirsi di una adeguata rete di servizi di ospitalita' turistica in previsione di una ricaduta turistica che inevitabilmente succede quando si offre la qualita' della vita.

Alle tradizionali Rassegne dell'olio in aprile e alle Giornate dell'olio novello in novembre di ogni anno, si devono aggiungere nuove, originali e intriganti iniziative nei piu' disparati campi:
  • gastronomiche ( gare gastronomiche basate sull'olio: ogni trattoria e ristorante dovrebbe realizzare un proprio menu originale oltre ad avere una carta degli oli)
  • culturali (circuito di visita alle ville romane ed antichi oleifici; esposizioni, mostre e installazioni tematiche di pittura, fotografia e altro )
  • medicinali (conferenze sugli effetti dell'olio per l'apparato cardiocircolatorio o gastrointestinale o in dermatologia)
  • della cosmesi e del benessere (produzione di saponi, shampoo e detergenti vari per il corpo; massaggi con l'olio e trattamenti della pelle)
  • naturalisico-paesaggistiche (percorsi trekking tra gli oliveti costeggiando masere arrivando alle casite, passando vicino ai resti delle vecchie basiliche)
  • oggettistica ( creazione di botteghe e gallerie con souvenir realizzati con legno di olivo come portachiavi, bracciali ecc., fruttiere e soprammobili, altri elementi ornametali di arredamento per interni, corsi e dimostrazioni per turisti di lavorazione di questi oggetti)
  • etnografico-museali ( creazione di un centro espositivo degli arnesi e delle tradizioni contadine nella produzione di olio)
L' indotto, che dal settore oleario puo' scaturire, rappresenta senza dubbio un affare enorme per tutto il territorio oltre alle gia' menzionate possibili attivita' in campo turistico. Così deve tener conto anche della presentazione e promozione di questo olio che e' e deve rimanere di nicchia e dunque dotarsi di strumenti adatti alla sua commercializzazione.

Tra le proposte della Comunita' turistica di Dignano due ci sembrano oltremodo importanti: la prima e' l' adozione di una bottiglia originale e unica da essere riconoscibile ed inconfodibile tra tutte quelle finora in commercio in modo che sia subito chiaro fin dal primo colpo d'occhio che in quella bottiglia c'è olio del Dignanese e l' idea concretizzata dallo scultore Saša Matijašić ne e' un valido esempio (foto 5); la seconda si riferisce alla creazione di un marchio tutto dignanese (o Bumbaro) di originalita' e provenienza e che il sunnominato panel puo' convalidare.

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Hugues C., Elaiografia istriana, Edizioni Ceres Zagreb/Zagabria 1999; con illustrazioni di Giulio de Franceschi


Il fatto di certificare e garantire che si tratta di «oio de Dignan» fatto con olive autoctone come la Busa maschio e femmina e la Carbonassa, varieta' dignanesi di origine controllata come documentato da Carlo Hugues nella sua «Elaiografia istriana» (7), puo' solo farne lievitare il valore e incrementarne la richiesta. Auspichiamo qui a velocizzare la costruzione a Dignano della prevista nuova sede fieristica della Regione istriana che potra' dare nuovo vigore e importanza a tutto il territorio data la possibilita' di organizzare manifetazioni di livello internazionale.

Dignano, che non a caso ha per patrono San Biagio, protettore della gola, che unge con l'olio d'oliva, deve senz'altro proseguire in questa sua millenaria tradizione di eccellenza olearia adottando di volta in volta tutte le possibili soluzioni per mantenersi ai vertici nella produzione tra i migliori extravergini a livello mondiale divenendo un brand come Citta' dell'olio che richiami clienti, studiosi, turisti e curiosi in questa terra unica e meravigliosa i cui abitanti, per tradizione popolare usano cantare : « se ti savisi el ben che mi te voio
mi te magnasi el cor frito nel oio «


Ennio Forlani

                                                                           Comunita' turistica della Citta' di Dignano





Altre opere consultate:

- Alberi D., Istria: storia ,arte, cultura...», Lint editore, Trieste 1988
- Petronio Prospero, Memorie sacre e profane dell' Istria, Trieste 1968
- Škarica B.- Žužić I.- Bonifačić M., Maslina i maslinovo ulje visoke kakvoće u Hrvatskoj, Tipograf d.d., Rijeka/Fiume 1996.
- Autori vari, Lungo i sentieri tradizionali alla riscoperta degli antichi sapori, Agromin, Capodistria 2007


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